TERAMO – E’ un coro di contestazioni quello che si leva dalle opposizioni in consiglio comunale, dopo il mancato rimpasto del sindaco di Teramo Brucchi. E il ritornello che più si ascolta è quello di un "commissariamento del primo cittadino ad opera di amici politici – come afferma il coordinatore del centrosinistra in consiglio, Manola Di Pasquale del Pd -, che si nascondono dietro di lui per comandare» in questa città. Ma non mancano battute scherzose su cosa non sia riuscito al sindaco, nonostante il suo annuncio di qualcosa che sarebbe cambiato, come quella dell’arancione Gianluca Pomante: «Diciamo che il sindaco è un pessimo fornaio, con impasti e rimpasti non si trova e la torta non riesce. Però è un ottimo democratico: con questa operazione che nessuno gli aveva chiesto è riuscito a far arrabbiare tutti». Berardini del M5S torna a chiederne le dimissioni proprio «perchè – dice – è palese che sia commissariato da Paolo Gatti e da Paolo Tancredi». Va giù pesante Maria Cristina Marroni, di Teramo 3.0, che parla di «farsa» e di consiglio comunale «ingessato e bloccato dove non si lavora», e che attribuisce il commissariamento del primo cittadino è legato anche al fatto che Brucchi «lavora per 40 ore in ospedale e che per hobby fa il sindaco».
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